26 ottobre 2010

Zauberei

La mia idea delle allucinazioni e dei deliri, è che esse sono scorciatoie che la psiche adotta per comunicare delle vicende sue, in un regime di economia e di risparmio. L’allucinazione è la parola di un animo in inverno, senza tanta legna per il camino, che deve sopravvivere a una vita che pare tutta di notte. Gli altri - con le loro case illuminate, piene di volti che sorridono, di candele accese di profumi di cose buone, possono permettersi di far passare alla parola psichica i numerosi trattamenti che la fanno diventare pensiero. Gli altri, i ricchi di amore, possono cucinare i sentimenti per ore e per ore, fino a farne un buon sugo, una gustosa crema, un dolce raffinato. L’allucinazione è invece un piatto tiepido, l’immagine a mala pena scaldata su un tegame, e subito servita su un piatto. Cruda, indigesta, neanche si riesce a tagliare. E siccome è così cruda e indigesta, continua a girare e a riproporsi nella stanza vuota e buia dell’inverno psichico, senza dare il tempo di fare niente. Senza dare il tempo di trovare una soluzione. Senza che si riesca a digerirla.


Il problema non è il bisogno della parola psichica, il problema non è mai il testo. Il problema è che non c’è una narrazione che lo renda vitale, linfatico, comunicativo, vivo.
Quello che doveva rispondere la dottoressa – è che in realtà la signora non era esattamente la santa, perché la santa come quella statua dimostrava, aveva trasformato l’orrendo piatto indigesto in narrazione, aveva elaborato l’immagine che essa stessa aveva avuto prima fredda e pericolosa, aveva conferito un senso. Non gli altri per lei, ma lei da se. Quando si costruiscono i significati piano piano il dolore si scioglie, ecco il senso della psicoterapia.
Ossia – il senso è in un certo modo: non trasformare il dato eversivo nell’oggettività del senso comune, ma nella soggettività dell’arte.

19 ottobre 2010

Loretta Lux




http://www.lorettalux.de/
Loretta a Milano
http://de.wikipedia.org/wiki/Loretta_Lux


incuriosita ci sono andata a vedere... e sono rimasta molto colpita! 
mi ha colpito così tanto perché questo effetto di "straniamento" molto evidente diventa perturbante nel senso del non afferrabile nel familiare e trovo che questi bambini ne escono rafforzati per quello che sono: delle personalità molto forti ma soprattutto individualissimi e non afferrabili  in questa loro sostanza. 
per me non nasce nessun effetto del tipo " ah ma che carino" ma percepisco una forte distanza data dall'essere l'altro, un altro che tu non conosci ma anche fossi il suo "creatore" (in quanto genitore) non lo conoscerai mai fino in fondo. questi bambini per me esprimono fortissimamente quel nocciolo intoccabile e individuale che fa sì che siamo tutti solitudini. 
una bellissima mostra con una grande quantità di mistero costruttivo! 

12 ottobre 2010

Si comincia...

bozzetto di Valentina Caspani
                                                                                       

8 ottobre 2010

Verissimo!





Stets möchte die kreative Arbeit
doch bitte wenig kosten,
trotzdem reich und teuer aussehen
und in kurzer Zeit erledigt sein. 


                                                                                                                         (Smilla Dankert)



Baerenhunger